Israele capofila degli studi per lo sviluppo di terapie a base di cannabinoidi contro il Coronavirus

15 Gennaio 2021

Le proprietà antinfiammatorie della cannabis potrebbero essere utili a trattare i pazienti affetti da Covid, in particolare il CBD, cannabionide non psicoattivo dalle numerose virtù terapeutiche oggi al centro della ricerca scientifica.

Tel Aviv è attualmente in corso una sperimentazione con l’obiettivo di capire se la molecola sia in grado di alleviare i sintomi della patologia e rallentare il processo infiammatorio che aggrava le condizioni dei pazienti.

L’azienda biotecnologica israeliana Stereo Biotechs ha annunciato che nel mese di maggio avrebbero iniziato una sperimentazione clinica a base di steroidi e CBD. Secondo il fondatore dell’aziendail trattamento con CBD può migliorare lo stato di salute dei pazienti che si trovano in condizioni di pericolo di vita.

Sempre in Israele, alcuni ricercatori stanno lavorando su due studi che esplorano l’uso di una formulazione a base di terpeni derivati dalla cannabis nel trattamento del Covid-19. Il primo studio si concentrerà sull’effetto sul sistema immunitario, mentre il secondo studio indagherà l’enzima ACE2 e come il trattamento con i terpeni potrebbe prevenire l’ingresso virale nelle cellule umane.

C’è inoltre in corso uno sviluppo di un possibile trattamento di terapia cellulare che usa “esosomi caricati con CBD” per la creazione di un prodotto, che secondo la società farmaceutica che lo sta trattando, sarà probabilmente somministrato ai pazienti per via inalatoria e sarà anche testato come trattamento per altre infezioni polmonari.

In Canada invece si è arrivati alla scoperta che estratti di alcune varietà di cannabis possono essere utilizzati per prevenire l’infezione del virus che causa il Covid-19, anche se la ricerca che ha portato a questi risultati è stata appena presentata e dovrà subire una serie di verifiche successive per valutarne il reale effetto.

La cannabis, così come è già stato dimostrato nel trattamento di polmoniti dovute ad altri agenti virali che danno quadri patologici simili, ha dimostrato di poter migliorare i risultati clinici migliorando la risposta infiammatoria. I meccanismi biologici e molecolari che si verificano nella sepsi infatti, sono dovuti, oltre che alla presenza dell’agente patogeno, anche e soprattutto dalla reazione infiammatoria che è causa di stress progressivo di organi e apparati ,ed è preoprio la reazione infiammatoria che la cannabis va a rallentare.

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