L’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, il cui responsabile scientifico è la dott.ssa Gatto, si occupa dello studio di processi estrattivi della cellulosa dalla canapa. La ricerca è volta al rispetto dei criteri di sostenibilità che sono alla base dell’intero progetto.

In quest’ottica, gli studi vengono effettuati differenziando tra estrazione da fibre ed estrazione da canapulo. La possibilità di utilizzare tale materiale di scarto valorizza l’intera filiera produttiva con l’obiettivo finale di mettere a punto un processo in cui ogni scarto possa fungere da materia prima per un processo parallelo, realizzando una catena totalmente zero waste.

Ciascun prodotto, ottenuto dai diversi processi estrattivi, viene caratterizzato, ne vengono studiate le proprietà chimico-fisiche ed il grado di purezza mediante tecniche di spettroscopia, calorimetria, microscopia. Studi sull’effetto di trattamenti accoppiati di tipo fisico e chimico sono condotti al fine di ottimizzare sempre di più il processo estrattivo.

I prodotti ottenuti saranno utilizzati per la realizzazione di materiali biodegradabili e bioplastiche, in collaborazione con la spinoff universitaria Splastica.

Inoltre, in linea con i principi dell’economia circolare, un ulteriore studio riguarderà anche l’utilizzo degli scarti provenienti dalla filiera estrattiva, che verranno utilizzati come reagenti in un successivo processo di sintesi di materiali sostenibili."

I flavonoidi sono metaboliti secondari vegetali dalle spiccate proprietà antiossidanti e, nella canapa, rappresentano una buona componente bioattiva non cannabinoide.

Oltre ai principali flavonoidi, come quercetina e kaempferolo, in questa specie vegetale sono contenuti anche flavoni prenilati, molecole poco studiate ma dall’elevato potenziale antiinfiammatorio, le cannaflavine.

La quantità e la gamma di flavonoidi presenti in Cannabis sp. variano a seconda del distretto vegetale preso in esame, della genetica della pianta e delle condizioni ambientali in cui questa specie cresce. Tuttavia, in questa pianta, i flavonoidi sono solitamente prodotti in basse quantità.

Pertanto, principale obiettivo di questa fase di ricerca sarà quello di applicare sistemi biotecnologici di colture in vitro e acquaponica, al fine di promuovere una rapida propagazione del materiale vegetale, aumentare la sua naturale resa in flavonoidi e ottimizzarne le procedure estrattive di questi composti farmacologicamente attivi sull’uomo.